Lettere Dal Fondo Del Mare
© Polydor – 1996
Testi
Trasparente e scura
come un fiume in piena
acqua che precipita
che mi allaga l’anima
stella incandescente
infedele amante
elisir di lunga vita
rosa rossa insanguinata
Splendi nell’ombra incendiami il cuore
tutta la notte finché giorno non viene
Sanguinaria dea innocente idea
solitudine che danza
che dà fuoco a questa stanza
Balliamo finché c’è musica
sopra i tetti del mondo
nel profondo del mare
balliamo sul palcoscenico
nelle piazze d’Italia illudendoci il cuore
balliamo come due zingari
finché a terra cadremo consumati d’amore
col pugno chiuso balliamo balliamo
in equilibrio sull’arcobaleno
Usciremo al sole sotto le bandiere
spezzeremo le catene
canteremo per le strade
Uccideremo la notte del cuore
con un coltello affilato d’amore
Balliamo finché c’è musica
sopra i tetti del mondo nel profondo del mare
balliamo sul palcoscenico
nelle piazze d’Italia illudendoci gil cuore
balliamo finché c’è musica
senza seguire il tempo
contro il vento che sale
col pugno chiuso balliamo balliamo
in equilibrio sull’arcobaleno
Dopo l’incendio balliamo
sotto la pioggia balliamo
incontro al vento balliamo
intorno a un sogno balliamo
dopo il diluvio balliamo
sotto le stelle balliamo
sopra i confini balliamo
intorno al mondo balliamo.
Ti ho cercata nelle notti alle porte di Orione
nei mattini che sanno di fumo e carbone
ho inseguito le tue tracce
sulle vie di Damasco
sono sceso nei gironi dell’inferno dantesco
ti ho invocata in cattedrali
alte come montagne
in bestemmie preghiere
incomprensibili lingue
fra Scilla e Cariddi eri bianca sirena
capovolto riflesso di Fata Morgana
Ai cancelli dell’amore
so che prima o poi arriverai
Ti ho cercata nelle crepe del muro del pianto
nel profumo dei fiori più rari del mondo
nella curva di luna ho toccato il tuo fianco
catturai i tuoi sospiri nelle rete del vento
Ai cancelli dell’amore
so che prima o poi arriverai
io ti aspetterò.
Sto volando al tropico del cuore
insieme a te
Ti ho cercata nel colore di tutti i colori
nelle tele di Renoir eri già uscita fuori
fra tesori sommersi dentro anfore greche
labirinti di luna e rovine più antiche
un giorno d’aprile nei giardini d’Alhambra
provai ad afferrarti ma strappa¿i la tua ombra
Garcia Lorca passò alle cinque di sera
ricompose i tuoi pezzi e ne fece preghiera
Ai cancelli dell’amore
so che prima o poi arriverai
Ti ho cercata consumando ogni mio cannocchiale
ho bruciato i miei occhi nell’incendio del sole
l’anello di Saturno voglio andare a staccare
per portartelo in dono come fede nuziale
Ai cancelli dell’amore
so che prima o poi arriverai
io ti aspetterò
Sto volando al tropico del cuore
insieme a te.
Tempo verrà di sole disegnato male
sui muri dei cortili da bambini nudi
che giocano a costruire la città
Tempo verrà d’amore fuori dai portoni
di uomini diversi finalmente uguali
quando pioggia pulita scenderà
E all’improvviso le autostrade
avranno un’altra direzione
finiranno dentro al mare
e noi ci lasceremo andare
là dove ci porta il cuore
Voglio un sogno ancora bambino
innocente e cattivo
una macchia un errore un difetto
in un mondo perfetto
voglio un sogno un sogno così
Tempo verrà di un “Miracolo a Milano”
quando le biciclette voleranno in cielo
di “Roma città aperta” di “Sciuscià”
Tempo verrà di libri aperti fra le mani
storia futura dalla bocca degli anziani
quando di nuovo il vento soffierà
E all’improvviso le autostrade
avranno un’altra direzione
finiranno dentro al mare
e noi ci lasceremo andare
là dove ci porta il cuore
Ed avremo un sogno bambino
innocente e cattivoä
ed avremo mille strappi nel petto
ed un mondo perfetto
Ed avremo un sogno bambino
innocente e cattivo
sarà un sogno un sogno così
Morirà dice la gente
della sua paura lei ne morirà
sparirà dalle sue stanze
con passi leggeri lei scomparirà
Su bianchi tappeti per non fare rumore
passarono i suoi quindici anni
un soffio di vita che voleva scappare
all’anima legò
Parlerà dice la gente
cose straordinarie lui racconterà
leggerà dentro il silenzio
chiaro nella mente lui risponderà
La Terra del Fuoco i segreti del mare
cambiarono i suoi mille nomi
qualcuno diceva che sapesse volare
che vide Timbuktu
C’è un oceano dentro di noi
un amore che ci chiamerà
un oceano dentro di noi
che ci salverà
Scivolò sulla corrente
dolce fino al mare che la guarì
risalì fiumi di storia
per trovare l’uomo che lo ferì
Percorsero strade fino al loro destino
nel posto più lontano del mondo
l’urlo del lampo il silenzio del tuono
quell’attimo fermò
Nell’oceano che li chiamò
c’è un amore◊ una verità
nell’oceano che li salvò
che ci salverà
C’è un oceano dentro di noi
un amore che ci chiamerà
un oceano dentro di noi
che ci guarirà
La notte li vide restituirsi la vita
l’una dentro al cuore dell’altro
l’uomo senza tempo la bambina di vento
due onde in libertà
Nell’oceano che li chiamò
c’è un amore, una verità
nell’oceano che li salvò
che ci salverà
C’è un oceano dentro di noi
un amore che ci chiamerà
un oceano dentro di noi
che ci guarirà.
Erano i giorni dell’innocenza
e dei pantaloni corti
fiori e limoni erano gialli
che sembravano finti
Campagne bruciate dal sole
sembravano immense foreste
seguendo farfalle accecate di luce per strade mai viste
Esploravamo continenti
e città misteriose
per ritrovare tesori antichi
sul letto del fiume
Capitani coraggiosi
dentro un libro d’avventura
E mi ricordo ancora
la fine della scuola
prima del tempo dell’amore
erano altri tempi
le fantasie e gli incanti
prima del tempo dell’amore
A mezzogiorno
quando il caldo seccava la gola
rubavamo more e ciliege
e l’acqua fresca spegneva l’arsura
Volavano sassi su nidi di uccelli
e formiche ribelli
cadevano teste per rivoluzioni
di lucertole e rane
Dietro la casa cantoniera
andavamo a spiare Irma la rossa
fare all’amore col suo brigadiere
Il tramonto li accendeva
poi mia madre mi chiamava
E mi ricordo ancora l a fine della scuola prima del tempo dell’amore.
Erano altri tempi i primi turbamenti
prima del tempo dell’amore
E mi ricordo ancora la fine della scuola
prima del tempo dell’amore
erano altri tempi
le fantasie e gli incanti
prima del tempo dell’amore.
Figli della strada abbandonati
a un destino inutile
cuori calpestati vuoti a perdere
della solitudine
vendono sorrisi e corpi nudi
cercano speranze tra i rifiuti
ridono pensando a un’altra vita
i bambini di Bombay
Angeli cresciuti troppo in fretta
senza ali senza età
vittime del dio della vendetta
prigionieri in libertà
dormono nel buio delle stazioni
sognano la vita degli attori
danzano all’arrivo della pioggia
i bambini di Bombay
Anime in branco rifiuti del mondo
caduti dal cielo nel fango
figli di un unico padre “Grande Anima”
Occhi di pianto traditi dal mondo
sorrisi improvvisi nel vento
figli di un’unica madre sempre gravida
Orfani d’amore vagabondi
sporchi di felicità
ladri di coraggio derubati
della loro libertà
perdono per strada l’innocenza
sognano città della speranza
sulle labbra l’ultima canzone
I bambini di Bombay
Anime in branco rifiuti del mondo
caduti dal cielo nel fango
figli di un unico padre “Grande Anima”
Occhi di pianto traditi dal mondo
sorrisi improvvisi nel vento
figli di un’unica madre sempre gravida
Quando la morte vestita di bianco
li vede brillare nel fango
riempie le mani di sogni e in alto li libera.
Arrivano navi all’orizzonte
col vento si avvicinano lente
domani sarà fuoco e sangue domani
bestemmie sconosciute lingue
Arrivano hanno gli occhi più chiari
diversi come i loro pensieri
domani leveremo al cielo domani
un canto per un dio straniero
Uomini arrivano dal mare aperto
lasciano figli col sangue diverso
uomini partono per fare fortuna
da questo mare che mette paura
I nostri occhi si muovono lenti
ne hanno visti di popoli e santi
nelle parole nei nostri silenzi
si accende un fuoco
fuoco all’anima
Immobili tra l’inferno e la gloria
da secoli sempre la stessa storia
domani è solo una parola domani
un grido che si spegne in gola
Uomini arrivano dal mare aperto
lasciano figli col sangue diverso
uomini partono per fare fortuna
da questo mare che mette paura
I nostri occhi si muovono lenti
ne hanno visti di popoli e santi
nelle parole nei nostri silenzi
si accende un fuoco
fuoco all’anima.
Figghia di mutu patri
di luna china
di matri snaturata
di cani di catina.
Serva Maria degli Angeli
puttana e immacolata
figghia di Diu, santa e dannata.
Figlghiu di Cristu ‘n cruci
di teologia
ciaurusu d’acqua santa
di libri e sacristia.
Guerriero senza macchia
di fede illuminato
figghiu di Diu, santu e dannatu.
Rit. Si scicau, si scicau l’anima
Quannu la vidisti nuda e sula
S’addannau, s’addannau in eternu
S’abbruciau d’amori e di ‘nfernu
Capiddi longhi comu
u velu di na spusa
dialetto d’africana
focu c’abbrucia ‘n chiesa.
Amante di clausura
sepolta viva muori
a dudici anni
di rabbia e d’amuri
Rit…………………(2)
Recitato…
D’amore e demoni
S’avvelenò il mio cuore
E l’Alchimista disse
Di te queste parole:
“non c’è una medicina
cura che guarirà
ciò che guarisce la felicità”.
Scrivo una lettera stando seduto
sul fondo del mare
scrivo una lettera dando per certo
che non deve arrivare
vedo passato presente e futuro
dal fondo del mare
ho conosciuto quasi tutti i segreti
ma non posso parlare
Sono caduto nel fondo del mare
Sono perduto dentro un bicchiere
Bevo ricordi da vecchie bottiglie
sul fondo del mare
trovo messaggi di chi se n’è andato
e non sa più tornare
Ho un sogno liquido fatto di vetro
di acqua e di sale
da quest’insonnia mi sono svegliato
ma non posso dormire
Sento le voci ma sono lontano
Vedo le luci dal fondo del mio bicchiere
Passano lente due navi a vapore
le guardo dal fondo
occhi di mare che incontrano gli occhi
dei relitti del mondo
Ho consumato nell’acqua i miei sogni
nel vino il mio cuore
ho le vertigini ma è l’unico modo
che ho per volare
Sono caduto nel fondo del mare
Sono annegato dentro un bicchiere
Sento le voci ma sono lontano
vedo le luci del mondo
dal fondo del mare.
Guarda il sole che accarezza i salici laggiù
il vento di pallottole oramai non soffia più
sembra un’altra vita ma dieci giorni fa
mi esplodeva il cuore nel sentire un ” chi va là”
Ricordi i nostri baci sotto il fuoco dei mortai
tra le bottiglie molotov nascoste nei granai
portavi munizioni cantando “bella ciao”
sotto il vestito a fiori degli anni del liceo
Dai brindiamo bevici un po’ su
festeggiamo insieme il venticinque aprile
Dai cantiamo cantale anche tu
le canzoni di “Radio Libertà”
Quante volte dalla vecchia casa sul crinale
mi davi i tuoi segnali con i panni stesi al sole
un lenzuolo bianco era “dietro front”
un fazzoletto al vento “da domani tornerò”
Ho mangiato polvere neve fuoco e sangue
sopra gli Appennini dopo l’otto di settembre
le camicie nere i cori di Lilì Marlene
li hanno fatti fuori i boogie-woogie dei Marines
Dai brindiamo bevici un po’ su
festeggiamo insieme il venticinque aprile
Dai cantiamo cantale anche tu
le canzoni di “Radio Libertà”
Stanotte le esplosioni sono i fuochi della festa
dei mesi di montagna voglia di gridare basta
niente più fucili niente artiglieria
solo colli di bottiglia insanguinati all’osteria
Dai brindiamo bevici un po’ su
festeggiamo insieme il venticinque aprile
Dai cantiamo cantale anche tu
le canzoni di “Radio Libertà”.
Madreperla nascosta
Goccia di dolore
Sotterraneo di baci
Onda senza mare
Rosa misteriosa
Carmen Salomè
Tutto questo eri tu
Prima di me
Animale ferito
Angelo di sale
Sotterraneo di vento
Voce senza nome
Ossido d’amore
Trono senza re
Tutto questo ero io
Prima di te.